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FORMAZIONE

Fare impresa oggi significa confrontarsi quotidianamente con un mondo che cambia in modo frenetico, difficile da interpretare, nel quale tutto e tutti sembrano sempre pronti a mettere in discussione le nostre convinzioni più radicate.

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Per molto tempo la formazione è stata una occasione per le aziende per diffondere tra i collaboratori valori, precetti e metodi che avevano dimostrato la propria efficacia sul campo. Ma se tutto è diventato discutibile e incerto, se le ricette dei guru sembrano addirittura meno convincenti del solito, cosa dovrebbero chiedere un imprenditore o un manager a chi offre loro un intervento formativo? Quali competenze deve possedere un formatore per rendere economicamente redditizio un intervento formativo oggi?

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A questa domanda, ne sono convinto, si deve rispondere da imprenditori: quell’investimento si giustifica solo se produce un risultato tangibile. Quindi, credo che l’intervento, quale che sia la sua natura, debba collocarsi nel quadro di un problema specifico e ben definito.

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Ritengo che la competenza chiave del soggetto formatore sia la capacità di comprendere e definire il problema e che la relativa attività di analisi e di lettura sia un onere che egli deve assumersi preliminarmente. Credo dunque che la valutazione dell’intervento debba avvenire in base alla misura in cui esso determina la soluzione di quel problema.

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Sono convinto che questa filosofia abbia in gran parte determinato il successo dei miei interventi in passato e che mi abbia permesso di stabilire relazioni professionali di lunga durata, basate sulla fiducia.

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